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Aggiornamento, formazione, consulenza...quale il giusto termine?

di Fabio Morzenti, musicista e autore del metodo "Il ritmo della musica"

 

Non è una mia personale opinione ma ormai un dato oggettivo riconosciuto e riscontrato dallo stesso M.I.U.R., che una percentuale notevolmente alta di insegnanti della scuola primaria italiana sia privo di conoscenze e competenze adeguate per sviluppare un percorso/programma didattico musicale con la propria classe. Per supplire a questa lacuna del sistema, negli ultimi anni sono state approvate una serie di norme, contenenti obiettivi ed indicazioni programmatiche chiare e condivisibili, ma che purtroppo troveranno applicazione pratica su vasta scala in un futuro molto lontano.

 

Le cause di questa difficoltà nell'applicazione nel breve tempo delle nuove normative, sono da ricercare in molti aspetti dell'organizzazione statale, infrastrutture e attrezzature inadeguate, il pesante fardello della burocrazia che imbavaglia molti aspetti della nostra quotidianità e molti altri, ma l'aspetto ancor più grave, è costituito dalla mancanza di conoscenza e considerazione (da parte di responsabili, genitori, docenti, funzionari...) per gli aspetti neurologici/emozionali/culturali/relazionali/sociali che vengono stimolati nella pratica musicale.

 

Nell'impostazione del progetto "Il ritmo della musica" ho sviluppato i tre aspetti tecnici fondamentali della materia, scrittura, produzione e ascolto, secondo la prospettiva degli aspetti trasversali sopra citati, considerando le mutate aspettative e capacità/difficoltà nell'apprendimento delle nuove generazioni: per mettere nelle condizioni gli insegnanti di poter sviluppare all'interno della propria classe un percorso musicale in autonomia e di utilità alla formazione generale dell'alunno.

 

Per insegnare musica nelle prime classi della scuola primaria non è indispensabile avere particolari competenze tecniche musicali: è indispensabile avere passione e convinzione del potere educativo e formativo della musica.

 

In quale modo un insegnante di scuola elementare, con competenze in materia musicale più o meno certificate, può approfondire e sviluppare i contenuti, metodologia e obiettivi de "Il ritmo della musica" all'interno delle proprie classi?

 

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un continuo cambiamento e alternanza di norme, modalità: termini come aggiornamento, formazione, esperto esterno (privato, enti, associazioni), continuità, obiettivi del progetto... sono stati prima tolti, poi reinseriti con modalità e descrizioni diverse, creando in taluni casi più confusione che chiarezza. Per descrivere quanto si vuole proporre con "ll ritmo della musica" penso sia opportuno utilizzare il termine consulenza. Il docente, dopo aver aderito al progetto (condividendone gli obiettivi e modalità di attuazione) attraverso l'adozione del libro di testo nelle proprie classi, sarà seguito e assistito (nel corso dell'intero anno scolastico e senza costi aggiuntivi per la scuola) direttamente dall'autore, attraverso incontri mensili utilizzando tecnologie che permettono interazione evitando spostamenti fisici, favorendo la scelta di orari più comodi e agevoli, quali Skype ed e-mail.

Per venire incontro a particolari bisogni, resta comunque aperta la possibilità di accedere a impostare modalità di consulenza più diretta, che potranno essere concordate con il docente e la scuola interessate, definendone preventivamente caratteri ed entità economica.

 

Penso che aderire ad un progetto di questo tipo, costituisca per il docente un'occasione concreta per dimostrare la propria capacità, professionalità e serietà ai propri Dirigenti, alunni e rispettive famiglie: portando alla scuola un notevole risparmio economico, ritorno di immagine, di capacità organizzativa e lungimiranza negli obiettivi, in un periodo in cui è diventato impossibile programmare il domani e i docenti sono sempre di più sovraccaricati di nuovi impegni e di nuove richieste provenienti dalle più svariate direzioni!

 

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